Sulla scia dell'entusiasmo per la lezione del professor Giavini e per la lettura di "Come si sviluppa un pulcino?", mi sono buttata nella lettura di questo secondo libro. Il volume è molto sottile, appena 124 pagine. Se non altro, questo è indice del fatto che c'è ancora molto da fare, molto da studiare nell'ambito della teratologia.

Mi rendo conto che ovviamente molti non sanno cosa sia la teratologia. La teratologia è una branca della biologia che si prefissa di studiare le anomalie e le malformazioni. Studiare le malformazioni per individuarne la causa e, forse, la cura.

Nonostante, come si evince dal libro, le malformazioni in quanto presenti in ogni epoca fossero comunque studiate, solo negli ultimi tempi si è arrivati a capire cosa c'è alla base di alcune malformazioni embrionali. Logicamente, questo è avvenuto di pari passo con lo sviluppo dell'embriologia perché devi sapere come si sviluppa un embrione per capire quando e dove qualcosa è andato storto. La parte finale, in particolare l'ultima frase del libro mi ha intristito. Non per l'apparente messaggio per cui da Sparta a oggi non sia cambiato nulla, quello è solo un messaggio superficiale e stupido, quello che mi ha veramente portato a comprendere è che nonostante tutte le nostre conoscenze, nonostante tutte le conoscenze che avremo in futuro, molte malformazioni non sono e non saranno mai curabili. Questo mi ha fatto riflettere.

Tralasciamo i pensieri tristi e parliamo del libro. Anche questo libro tratta l'evoluzione di un concetto nel tempo, dall'antichità ad oggi e di come si sia evoluto il pensiero in merito alle malformazioni. Il titolo "figli di Satana", si riferisce al periodo cristiano in cui le malformazioni venivano associate all'intervento del diavolo. In particolare, Satana era accusato di ingravidare le donne, ma CHE GENIALATA, Satana è un angelo! Come tale asessuato! Allora per mettere incinta le povere donne rubava prima il seme degli uomini trasformandosi in donna, poi lo rielaborava .. et voilà, bambino deforme!
E guai a te se eri la donna che partoriva quel bimbo o la levatrice!

Ma ti immagini a che punto saremmo nello sviluppo della biologia se 'sti mentecatti invece di perdere tutto questo tempo a tirare fuori queste teorie assurde avessero invece cercato di capire seriamente le cause delle malformazioni?!?
Risulta evidente come ogni cultura avesse una considerazione diversa dei malformati e di come il fenomeno dovesse essere affrontato. Dalla deificazione romana (Polifemo, sirene, Atlante ecc.) al famoso monte Taigeto di Sparta, dall'opera del diavolo al fenomeno da baraccone. Nonostante tutto, alcune cose sono cambiate e alcune malformazioni come l'anencefalia o la spina bifida ora possono essere prevenute dato che si è capito che sono causate da una carenza di acido folico nel primo periodo della gravidanza.

Mi sono segnata alcuni passaggi del libro, in particolare uno divertente e uno da non dimenticare MAI (soprattutto quando gli Statunitensi spiritosoni parlano di Italia come pizza, mandolino, mafia e Mussolini - aka leggi razziali). Quello divertente riguarda la credenza che il bambino in utero possa essere influenzato nel suo sviluppo dalle "impressioni" della madre:
GENIO!
Quella che invece non bisogna dimenticare è che il concetto di "pulizia della razza" non è nato con il fascismo/nazismo, c'era già prima (non è nato neppure negli Stati Uniti, ma questo non c'entra col fatto che anche loro ne hanno fatto parte):
Le cause delle malformazioni sono molte e possono essere genetiche o ambientali (come gli inquinanti, il fumo, l'alcol...) e se mentre per le cause ambientali in linea teorica si può intervenire, la vedo molto dura per quelle a causa genetica. Non ritengo impossibile il fatto di poter prevenire o trovare una cura, lo considero solo molto difficile.
Chiudo con una citazione dal libro che ho trovato molto esplicativa. Anche se si riferisce al concetto di malformazione, ritengo sia applicabile in tutti quei contesti in cui ci chiediamo se un comportamento o un evento siano contro natura:
Questa idea non appartiene a un filosofo o scienziato del XI secolo, appartiene ad Aristotele, un uomo con molte lacune scientifiche, ma molto più avanti di molte persone e, soprattutto, un uomo curioso e con la voglia di indagare la realtà che lo circonda. Sottovalutiamo molto la curiosità e spesso la condanniamo, eppure è l'unico motore in grado di spingerci verso l'indagine e la conoscenza.


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Edited by Keira Lilith Haze - 19/9/2018, 11:44