1. L'anello di Re Salomone - Konrad Lorenz

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    CITAZIONE
    Che i pesci possano essere estremamente passionali; che le tortore siano più feroci dei lupi con gli animali della propria specie; che un’oca possa credere di appartenere alla specie umana, e in particolare di essere la figlia dello scienziato che l’ha covata: ecco alcune delle sorprese che avranno i lettori di questo libro.
    Che cosa significhi capire gli animali moltissimi di noi lo hanno imparato dalle pagine di Lorenz. Non solo perché Lorenz è stato uno dei padri fondatori dell’etologia, ma perché Lorenz ha saputo vivere con gli animali, con una curiosità, un’affettuosità verso ogni creatura, un senso del gioco e un dono del raccontare le loro storie che mai ha manifestato così compiutamente come nell’Anello di Re Salomone.

    Ehhhh Corrado Lorenzo, se solo non mi avessi inserito tutta al parte relativa ai tuoi cani, l'avrei apprezzato di più! Ormai, in particolare quando si tratta di discipline legate alla biologia, ho un occhio critico. Ho imparato che non bisogna mai dare per scontato e fidarsi ciecamente delle cose che si leggono, a maggior ragione quando il testo è opera di un uomo che ha vissuto nel secolo scorso. Sì, ci sono degli errori, la maggior parte legati al fatto che per quanto stimabile (premio Nobel mica per niente), era pur sempre un uomo figlio del suo tempo, e delle tecnologie disponibili. La prima parte di questo libro l'ho apprezzata, forse anche perché parla di creature a me meno familiari. Infatti non ho familiarità nella convivenza con spinarelli, taccole e oche e per questo mi sono sentita più incuriosita e affascinata da questa prima parte. Ammetto di essere caduta anche io nel tranello e aver passato ore ad immaginare il mio acquario autosufficiente.

    La parte relativa agli animali domestici ha messo in luce un lato di quest'uomo che non mi piace. In parole povere: se dovessi averci a che fare oggi, ci litigherei di brutto. Abbiamo capito, hai avuto tanti cani (il che comunque mi ha dato da pensare). Quando però parla del comportamento di questi suoi due cani, la maggior parte di quello che dice si basa su un concetto sbagliato: dice che il cane discende dallo sciacallo e che c'è una differenza tra i cani che discendono da questo e quelli mischiati con il lupo. Lorenz ha pubblicato il libro nel 1967, è quindi impossibile che questa sua teoria si basasse su dati reali, nel senso che il DNA era stato scoperto da poco, non c'erano basi scientifiche serie ad avvalorare la sua tesi. Infatti, successivamente (con l'inizio degli studi filogenetici) si è visto con sicurezza che l'animale più vicino al cane domestico è il lupo grigio. Questo non significa che nel corso del tempo non ci siano stati incroci con sciacalli (il cane è interfertile con gli altri Canis come il lupo, lo sciacallo e il coyote. Chiaramente questo avviene raramente - salvo forzature da parte dell'uomo - e in ogni caso il rapporto con questi animali è più lontano rispetto a quello tra cane e lupo grigio). L'immagine descrittiva più decente che ho trovato è questa e da ciò risulta addirittura che la parentela tra cane e il nostro sciacallo dorato è addirittura più lontana rispetto a quella con l'americano coyote.

    Tutto questo per dire che Lorenz per forza di cose studiava gli animali solo in base al comportamento e questo a volte l'ha portato a conclusioni errate. Inoltre, quando parla delle regole di combattimento, la lotta fra cani, parla solo di individui maschi. Sicuramente la lotta è maggiormente insita nel maschio, non dimentichiamo che per quanto "carini" i cani mantengono tutta una serie di atteggiamenti derivati dalla loro originaria vita da branco, ma dato che nella mia vita ho sempre avuto a che fare con cagne, mi rendo conto che manca una parte importante relativa alla lotta. Io le ho viste imporre la propria dominanza, le ho viste scappare impaurite, le ho viste lottare ad armi pari e le ho viste venir morse senza rituali e complimenti.

    È un libro che per molti versi ho apprezzato, per altri mi auguro che ogni lettore abbia uno spirito critico e impari a pensare con la sua testa quando legge. Lorenz ha un grande merito, è riuscito a rendere popolare una disciplina che prima non lo era, tuttavia bisogna considerare che uno scienziato, in quanto tale, deve sempre mettere in dubbio i concetti e le conoscenze per poter progredire e qui c'è molto da mettere in dubbio.

    Una cosa che ho trovato limitante (anch'essa oggi superata) è il fatto che dal libro sembra che tutti gli studi di quest'uomo (o perlomeno la maggior parte) si siano svolti su animali allevati in cattività. Certo, se lo scopo è studiare un animale in cattività e vedere i comportamenti che ne derivano, tutto perfetto, ma non si deve pensare che certi comportamenti siano universali per ogni animale appartenente alla stessa specie. Anche l''ambiente ha un ruolo importante. Ah, dimenticavo, ha detto anche una grande verità quando ha scritto che la lunghezza del predigree di un cane è direttamente proporzionale alla probabilità che sia "nervoso, pazzoide, psichicamente tarato". Anche qui si è basato sul comportamento, ma la genetica poi ha rivelato che appunto un lungo pedigree è correlato a problemi mentali e fisici a causa degli incroci tra consanguinei.

    In conclusione, sono felice di aver letto questo libro, Lorenz è uno dei nomi più importanti dell'etologia (coming soon: Jane Goodall) e questa opera rientra nei must read per un biologo. Consiglio la lettura a chi è interessato all'etologia o è anche solo incuriosito dal mondo animale. Ricordate però di leggere sempre "col cervello" e non "con gli occhi".
    CITAZIONE
    Chi ha contemplato una volta con i propri occhi la bellezza della natura non è destinato alla morte come pensa Platen, bensì alla natura stessa, di cui ha intravisto le meraviglie.

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