Come forse qualcuno potrebbe aver sentito dai telegiornali (ma solo qualcuno, eh!), durante gli ultimi giorni qui c'è stato il D-E-L-I-R-I-O.
Tutto è iniziato venerdì scorso (è passata una sola settimana, ma sembra molto di più) quando a pranzo abbiamo letto la prima notizia del malato di coronavirus di Codogno. Onestamente, nonostante tutto, non mi aspettavo questo trambusto, e invece nel giro di poche ore la gente è letteralmente impazzita. Diciamolo, era ovvio che sarebbe arrivato ed è altrettanto ovvio che una regione come la Lombardia nella quale un sacco di persone si spostano ogni giorno in Italia e all'estero era una delle candidate migliori a riceverlo. Comunque, già il giorno dopo tutti i programmi, i social e la gente parlava di questo virus.
È anche comprensibile che le persone si agitino, dato l'allarmismo fatto dai media (e anche da molte persone di spicco) e con il fatto che anche nel mondo scientifico questo virus non è ben conosciuto, nessuno ci ha capito nulla.
Il sabato sono andata a vedere una partita della Saugella a Monza e ho subito notato che il palazzetto era mezzo vuoto (tra l'altro appena entrata mi hanno dato come omaggio un'apribottiglie per tappi a corona, adoroh questa inconsapevole trovata) e durante il terzo set ho ricevuto una mail dall'uni dove la rettrice sospendeva la didattica per una settimana. Due mie amiche mi hanno detto che la didattica era sospesa anche nelle loro uni e lì mi sono resa conto che stava diventando una cosa "importante".
Il giorno dopo ho saputo che in seguito alla quarantena imposta (e purtroppo non rispettata da tutti) ai paesi della zona rossa, in tutta la Lombardia la gente è letteralmente impazzita e ha assalito i supermercati. Ora, io la correlazione paesilontanidamechiusi-facciospesaperbunker non la trovo, ma c'è un sacco di gente che ha ragionato così. Per fortuna noi avevamo fatto la spesa il giorno prima (:
Arriviamo a lunedì, vado al lavoro in macchina, felice per il fatto che il parcheggio dell'uni sarà vuoto dato che non ci sono gli studenti. Effettivamente sono arrivata a Milano in mezz'ora, MAI SUCCESSO! Purtroppo però hanno sospeso il badge degli studenti e, avendo ancora quello, io non sono potuta entrare nel parcheggio. Dopo aver risolto rapidamente il problema, sono arrivata in ufficio e non ho mai visto così tanta desolazione in università (sogno luglio, agosto e settembre, quando mi aspetto di vivere una situazione simile vista l'assenza di lezioni), quindi dopo aver sistemato i ranocchini per la settimana, sono tornata a casa presto, dopo pranzo. Dato che abbiamo rimandato il programma di questa settimana alla prossima, sono potuta stare a casa in "smart working".
Ovviamente lunedì col cavolo che mi sono messa a lavorare e complice il bel sole che c'era, ho deci...
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